04-08-2025

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West Nile Disease: cos'è la Febbre del Nilo

Prof. Giovanni Puglisi


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Qualche giorno fa è stato riportato dalla stampa il decesso a Fondi, in provincia di Latina, di una ottantaduenne a causa del West Nile Disease (o febbre del Nilo occidentale). La febbre del Nilo è dovuta ad un virus, veicolato all’uomo tramite la puntura di zanzare infette (del genere Culex, di cui fa parte la zanzara comune, non la zanzara Tigre). Il virus West Nile, è bene sottolinearlo, non si trasmette da persona a persona attraverso il contatto con soggetti infetti. 

Sintomi

I casi in Italia attualmente sono dell’ordine di una decina o poco più. La maggior parte delle persone che contraggono il virus (circa 80%) è asintomatica mentre circa il 20% dei contagiati lamenta sintomi lievi e simil-influenzali, come febbre, dolori muscolari, mal di testa, stanchezza, nausea, vomito, meno frequentemente una eruzione cutanea, sintomi che di solito durano pochi giorni.

Una piccolissima percentuale dei casi (meno dell'1%) manifesta una sintomatologia grave (complicazioni neurologiche con febbre alta, disorientamento, tremori, convulsioni e persino una encefalite letale (circa 1 su 1000). I sintomi sono meno severi nei bambini e nei giovani rispetto agli anziani e alle persone fragili, in cui, invece, possono essere più gravi.

E’ da precisare che la malattia può interessare qualsiasi età e che corrono maggiori rischi di gravità le persone che hanno oltre i 60 anni e quelle affette da malattie croniche come ad es. ipertensione arteriosa, diabete.

Diagnosi

Per la diagnosi di laboratorio si ricercano nel siero (o in casi particolari nel liquido cerebrospinale) gli anticorpi IgM specifici del virus West Nile attraverso test di laboratorio (Elisa o Immunofluorescenza), anticorpi solitamente rilevabili da 3 a 8 giorni dopo l’insorgenza della malattia e presenti da 30 a 90 giorni. 

Cosa fare se si contrae il virus?

Terapia sintomatica (es. in caso di febbre o mal di testa ricorso al paracetamolo); idratazione idonea, riposo. Nei casi gravi (es. pazienti con problemi neurologici) ricovero in ospedale.

Prevenzione

Per la prevenzione, ecco alcuni accorgimenti

  • ricordare che le ore di maggiore attività delle zanzare sono il tramonto e l’alba
  • svuotare l’acqua stagnante nei vasi e sostituire spesso l’acqua negli abbeveratoi per animali 
  • tenere pulite le piscine 
  • utilizzare zanzariere 
  • proteggersi con spray repellenti
  • indossare abiti lunghi e non scuri di sera e nelle zone dove c'è possibilità di contagio

 

Prof. Giovanni Puglisi

Primario Emerito Azienda Ospedaliera S. Camillo - Forlanini

Pneumologo