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Disturbi d’ansia: cause, sintomi, diagnosi, quali i più frequenti e come trattarli

Disturbi d’ansia: cause, sintomi, diagnosi, quali i più frequenti e come trattarli

06/04/2022

L’ansia è una sensazione di nervosismo, preoccupazione o inquietudine normalmente provata dall’uomo. È presente anche un ampio ventaglio di psichiatrici, tra cui il disturbo d’ansia generalizzata, il disturbo da panico e le fobie. Sebbene ciascuna di queste malattie sia diversa, sono tutte caratterizzate dalla sofferenza e dalla disfunzione specificatamente correlate all’ansia e alla paura. 
  • Oltre all’ansia sono frequentemente presenti sintomi fisici come respiro affannoso, vertigini, sudorazione, battito cardiaco accelerato e/o tremore.
  • I disturbi d’ansia spesso modificano notevolmente il comportamento quotidiano delle persone, inducendole anche ad evitare certe cose e certe situazioni.
  • La diagnosi viene posta ricorrendo a specifici criteri prestabiliti.
  • La maggior parte dei soggetti trae importanti benefici dai farmaci, dalla psicoterapia o da entrambi.
L’ansia è una normale risposta ad un pericolo oppure ad uno stress psicologico. L’ansia di tipo normale ha le sue radici nella paura ed è importante perché è funzionale alla sopravvivenza. Quando si sta affrontando un pericolo, l’ansia induce la risposta di attacco o di fuga. In associazione a tale risposta si verificano diversi cambiamenti fisici, come l’aumento del flusso ematico al cuore e ai muscoli, che forniscono l’energia e la forza necessarie per far fronte alla condizione di pericolo, come la fuga da un animale aggressivo o dall’attacco di un aggressore. 
 
Tuttavia l’ansia è considerata un disturbo quando:
  • si manifesta in momenti inappropriati;
  • si manifesta spesso;
  • è talmente intensa e duratura da interferire con le normali attività di una persona.
Il disturbo d’ansia è più frequente rispetto ad altre tipologie di malattia mentale ed interessa circa il 15% degli adulti negli Stati Uniti. Un’ansia significativa può persistere per anni e iniziare ad essere percepita come normale dal soggetto ansioso. Per questo ed altri motivi i disturbi d’ansia spesso non vengono diagnosticati o trattati. 
 
I disturbi d’ansia comprendono:
  • disturbo d’ansia generalizzato; 
  • attacchi di panico;
  • disturbi fobici specifici.
Le cause dei disturbi ansiosi non sono del tutto note ma potrebbero essere coinvolte le seguenti situazioni:
  • fattori genetici (compresa l’anamnesi familiare di disturbo d’ansia);
  • ambiente (come l’aver vissuto uno stress o un evento traumatico);
  • sviluppo psicologico; 
  • una patologia fisica.
Un disturbo d’ansia può essere scatenato da stress ambientali , come la rottura di un rapporto importante o l’ esposizione ad un disastro in cui la vita è stata messa a rischio.
Quando la risposta agli stress è inadeguata o si è sopraffatti dagli eventi può insorgere un disturbo d’ansia. 
Alcuni soggetti, ad esempio, non hanno problemi a parlare davanti a un pubblico. Altri, invece, ne sono spaventati, diventano ansiosi e manifestano sintomi quali la sudorazione, la paura, un battito cardiaco accelerato e tremiti. Queste persone hanno paura anche a parlare in un gruppo di poche persone.
L’ansia tende ad essere familiare. I medici ritengono che tale tendenza possa in parte essere ereditaria ma in parte, probabilmente, insorge vivendo a contatto con persone ansiose. 
 

SAPEVATE CHE…
  • I disturbi d’ansia rappresentano il disturbo mentale più comune.
  • Un soggetto affetto da disturbo d’ansia ha maggiori probabilità di altri di cadere in depressione.

L’ansia può essere provocata anche da una patologia fisica o dall’uso di una sostanza psicoattiva; in particolare può essere causata anche da una patologia medica generica oppure dall’uso o dalla sospensione (astinenza) di una sostanza psicoattiva. 
 
Le patologie fisiche generiche che possono indurre ansia sono le seguenti:
  • cardiopatie, come l’insufficienza cardiaca e le alterazioni del ritmo cardiaco (aritmie);
  • patologie ormonali (endocrine), come una ghiandola surrenale iperattiva (iperadrenocorticocismo), una tiroide iperattiva (ipertiroidismo) oppure un tumore che secerne ormoni (detto feocromocitoma);
  • patologie polmonari (respiratorie), come l’asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
Anche la febbre, inoltre, può causare ansia.
L’ansia si può altresì manifestare anche nei soggetti in fase terminale per paura della morte, del dolore e della difficoltà respiratoria (depressione e ansia).
 
Le sostanze psicoattive in grado di indurre ansia comprendono: 
  • alcool;
  • stimolanti (ad esempio le amfetamine);
  • caffeina;
  • cocaina;
  • molti farmaci prescrivibili (come i corticosteroidi);
  • alcuni prodotti da banco per perdere peso (come quelli contenenti il prodotto erboristico guaranà, la caffeina o entrambi).
 
Sintomi dei disturbi d’ansia 

L’ansia può insorgere in modo improvviso oppure gradualmente nell’arco di minuti, ore o giorni. 
Non ha una durata definita: può variare da pochi secondi ad alcuni anni. 
L’intensità del disturbo può manifestarsi in forma di apprensione appena percepibile o di attacco di panico conclamato, che può causare respiro affannoso, vertigini, aumento della frequenza cardiaca e tremito (tremore).
Il disturbo ansioso può creare disagio e interferire talmente tanto con la vita di un individuo da causare depressione. 
Il soggetto affetto da un disturbo d’ansia (tranne che per alcune specifiche fobie, come l’aracnofobia) ha almeno due volte più probabilità di cadere in depressione rispetto ai soggetti sani. Talvolta i soggetti depressi sviluppano un disturbo ansioso.
 
Diagnosi dei disturbi d’ansia 
  • Valutazione di un medico basata su determinati criteri
Stabilire se l’ansia è sufficientemente grave da essere considerata una patologia non è semplice. La capacità dei pazienti di tollerare l’ansia è variabile e può essere difficile stabilire le cause della forma patologica. I medici in genere utilizzano i seguenti criteri consolidati:
  • l’ansia è causa di malessere;
  • l’ansia interferisce con le normali funzionalità;
  • l’ansia è di lunga durata o continua a ripresentarsi. 
 
I medici ricercano altri disturbi che possono causare ansia, come la depressione o i disturbi del sonno, e chiedono se i familiari hanno manifestato sintomi simili perché i disturbi d’ansia tendono ad essere a carattere familiare.
I medici eseguono, inoltre, un esame obiettivo. Per controllare altre patologie mediche che provocano ansia si prescrive, infine, l’effettuazione di diversi esami, tra cui quelli del sangue.
 
Trattamento dei disturbi d’ansia 
  • Trattamento della causa, se appropriato;
  • Psicoterapia;
  • Farmacoterapia;
  • Trattamento di altri disturbi attivi.
È importante formulare una diagnosi accurata poiché il trattamento varia in base ai diversi tipi di ansia. Inoltre i disturbi d’ansia devono essere distinti dall’ansia che si manifesta in molte altre malattie mentali, per la quale si adottano invece altri approcci terapeutici. 
Se la causa è un’altra patologia medica o una sostanza psicoattiva, i medici tendono ad intervenire sulla causa piuttosto che a trattare i sintomi di ansia.
L’ansia dovrebbe attenuarsi dopo il trattamento della patologia fisica o dopo un tempo sufficiente perché i sintomi di astinenza dovuti alla sospensione di una sostanza si riducano di intensità. Se l’ansia persiste, si ricorre ai farmaci ansiolitici o alla psicoterapia.

Se viene diagnosticato un disturbo ansioso, la terapia farmacologica o la psicoterapia, in monoterapia o in associazione, possono alleviare notevolmente il malessere e il disturbo nella maggior parte dei pazienti. Le benzodiazepine (come il diazepam) vengono comunemente prescritte per l’ansia acuta.
Per molti soggetti gli antidepressivi, come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (ISRS), sono efficaci tanto per i disturbi d’ansia quanto per la depressione. 
In conclusione le terapie specifiche dipendono dal tipo di disturbo ansioso diagnosticato. 
 
 
Dott.ssa Gloria Gensini
Psicologa Clinica
Psicodiagnosta dell’età adulta e dell’età evolutiva
U.S.I. Piazza Vittorio - Via Machiavelli, 22


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