L'obiettivo principale dei reparti di Fisioterapia dei centri U.S.I. è quello di garantire l'eccellenza nelle prestazioni specialistiche tramite la competenza professionale, l'organizzazione e l’utilizzo di macchinari tecnologici di ultima generazione.
Le terapie vengono effettuate su indicazione del medico specialista il quale elabora un programma riabilitativo individuale, il cosiddetto "percorso riabilitativo", che il paziente seguirà sotto la guida costante del fisioterapista.
La presenza di terapisti altamente qualificati e professionali garantisce serietà e competenza nella conduzione del programma di recupero funzionale.
Grazie alla sinergia tra il personale medico e quello fisioterapico è possibile seguire il paziente in modo completo. Questa prassi consente di ottenere un ottimo recupero funzionale, il massimo livello d’autonomia ed il reinserimento nella pratica delle attività di vita quotidiana.
I centri U.S.I. si occupano di Riabilitazione e Fisioterapia in ambito:
Per ottimizzare il recupero della funzione alterata, gli specialisti dei centri U.S.I. si avvalgono dell'utilizzo di molteplici tecniche di terapia manuale abbinata, ove richiesto, alla terapia fisica strumentale. I pazienti vengono accolti in strutture che garantiscono la massima privacy e tranquillità, grazie a box individuali dove vengono effettuate le diverse cure, comprese le terapie antalgiche e i massaggi.
I centri sono accreditati con il SSN questo significa che la visita fisiatrica, le manipolazioni vertebrali, la rieducazione motoria ed alcune delle terapie fisiche strumentali possono essere effettuate in regime di convenzione, per tutti i dettagli contattare il numero 06/32868.1
L’esame baropodometrico offre la possibilità di valutare soggetti affetti da problematiche a livello podalico e da disturbi posturali, sia in fase statica che durante la deambulazione e mediante l’esame stabilometrico anche lo studio della stabilità, delle reazioni toniche e dell’equilibrio.
E’ importante sottolineare che il suo impiego può trovare applicazioni preventive, diagnostiche e terapeutiche.
Le applicazioni preventive riguardano soggetti in età evolutiva per lo screening di patologie di interesse ortopedico e neurologico.
Negli altri casi le applicazioni diagnostiche forniscono dati “qualitativi” e “quantitativi” sui deficit posturali e strutturali in pazienti con patologie di interesse ortopedico quali:
Le applicazioni terapeutiche, da un lato consentono di valutare i miglioramenti posturali ottenuti mediante l’impiego di tecniche di rieducazione neuro-motoria, di chirurgia ortopedica (eseguendo l’esame prima e dopo l’intervento), come anche la valutazione di soggetti con ortesi e/o bite, dall’altro possono essere impiegate esse stesse come misure terapeutiche, ad esempio come metodica di biofeedback. L’esame baropodometrico consente, come detto, di valutare la coordinazione sia statica che dinamica ed analizzare le basi morfofunzionali; inoltre la non invasività del metodo, la possibilità di essere eseguito con e senza calzature, la precisione e l’istantaneità della misurazione, la facile interpretazione dei dati, fanno di questo esame un utile vantaggio nello studio delle patologie che inficiano il controllo posturale sia in età evolutiva che dell’adulto, permettendo di attuare un preciso follow-up e di seguire l'evoluzione delle turbe della coordinazione monitorando anche il trattamento riabilitativo, ortesico e post-chirurgico.
Nella valutazione biomeccanica viene proposto, in abbinamento all'esame baropodometrico, il sensore di movimento Moover™.
Si tratta di un sensore miniaturizzato capace di misurare accelerazioni, movimenti e rotazioni del corpo.
Proposto come implementazione all'esame baropodometrico analizza l’appoggio e il movimento basandosi su quattro momenti:
Assume un ruolo centrale nella misurazione oggettiva dei gradi di movimento nell’ambito di un recupero funzionale durante la riabilitazione del distretto considerato. Dona una stima dell’eventuale deficit funzionale del paziente geriatrico.
Viene, inoltre, proposto per valutare la potenza degli arti inferiori mediante un "Jump Test" e per esaminare il tilt pelvico durante la deambulazione.
Il linfodrenaggio è un massaggio molto delicato effettuato attraverso manipolazioni leggere. Stimola la circolazione linfatica e di conseguenza anche quella sanguigna restituendo benessere generale ed equilibrio all’intero organismo.
II benefici del linfodrenaggio possiamo riassumerli in: effetto antiedematoso, effetto cicatrizzante, effetto rilassante, effetto immunizzante, effetto rigenerante, effetto stimolante a livello della micro circolazione.
Per massaggio si intende una serie di manovre manuali specifiche portate su uno o più segmenti corporei allo scopo di curare processi morbosi che possono essere localizzati e generalizzati.
Il massaggio produce un'azione diretta o meccanica sulla cute, sui vasi sanguigni, sui muscoli e sulle terminazioni nervose: a livello vasale si osserva un miglioramento della circolazione sanguigna e uno stimolo al deflusso venoso e linfatico che favorisce una rimozione più rapida degli edemi; sul tessuto muscolare favorisce l’afflusso di glucosio ed ossigeno e la rimozione delle scorie (acido lattico), produce un'azione trofica sui muscoli ipotonici e il rilassamento delle fibre muscolari.
L'azione diretta sulle terminazioni nervose periferiche si manifesta con un effetto antalgico. Il massaggio provoca effetti sedativi e rilassanti nei soggetti con eccessiva tensione nervosa, ed effetti stimolanti in quelli psichicamente depressi.
E' un gesto medico terapeutico; è una manovra precisa, un movimento passivo che va oltre il limite fisiologico della mobilità articolare passiva, le cui indicazioni e controindicazioni devono essere definite preventivamente tramite un esame accurato generale e locale del paziente. Viene abitualmente utilizzata con lo scopo di mantenere o recuperare l'escursione articolare della colonna, prevenire e recuperare riduzioni della sua estensibilità. Si esegue nella direzione e posizione scelta dal medico con la “messa in tensione“, con un breve impulso, cioè con un movimento rapido e molto limitato che sembra vincere una resistenza dell’articolazione.
I vantaggi di questa applicazione sono quelli di apportare stimoli che coinvolgono le vie di informazione, i centri di integrazione e le vie di esecuzione facilitando in questo modo la prevenzione del danno funzionale, recuperare la funzione motoria e ottenere un sollievo dal dolore. I possibili inconvenienti sono rappresentati da episodi di sofferenza neurovegetativa (nausea, vertigini, sbalzi pressori) in particolare in pazienti con labilità pressoria o affetti da una malattia dell''arteria vertebrale o della carotide, da un aggravamento della sintomatologia dolorosa, da una scarsa tollerabilità individuale alle manovre di mobilizzazione. Le indicazioni comprendono cefalee di origine cervicale, cervico-dorso-lombalgia, sindrome vertebrale, sindrome disco-articolare, apofisite spinosa, pubalgia, cruralgia, sciatalgia, coccigodinia.
Le controindicazioni sono costituite da lesioni traumatiche recenti della colonna o da fratture vertebrali non consolidate, dalla presenza di grave osteoporosi, di ernie del disco migrate o espulse, di spondilodisciti, di stenosi del canale vertebrale, di insufficienza vertebro-basilare e/o da processi infettivi o tumorali localizzati al rachide.
Metodica manuale i cui principi sono basati sulla relazione tra la struttura e la funzione e sulle connessioni tra tutti i tessuti, i fluidi e gli apparati dell’organismo.
Presenta dunque un approccio globale alla persona con l’obiettivo di ripristinare la mobilità fisiologica, in tutti i sistemi, con un conseguente miglioramento del metabolismo e dell’omeostasi organica.
Si basa su alcuni principi fondamentali quali: la struttura governa la funzione, il ruolo dell’apparato circolatorio e dei fluidi è essenziale al mantenimento della salute, il corpo funziona come un’unità, il corpo possiede la capacità di auto guarirsi.
I Pompages rientrano nelle tecniche di terapia manuale e consistono in trazioni lente, graduali e ritmate delle strutture miofasciali e articolari. Queste manovre hanno il fine di far passare i tessuti da uno stato di tensione ad uno stato di profondo rilasciamento.
Il Pompage consta di tre fasi: la messa in tensione della fascia muscolare, il mantenimento e il rilasciamento della stessa. E’ fondamentale che ognuna delle tre fasi sia effettuata con opportune tecniche respiratorie.
A seconda delle modalità e dei tempi di effettuazione delle manovre, il Pompage può essere:
Notevole è l’ efficacia del Pompage anche per il trattamento delle cervicobrachialgie e delle lombosciatalgie e di tutte le alterazioni muscolo-tensive del rachide vertebrale.
Viene utilizzata, individualmente o in gruppo, mediante esercizi attivi, passivi o strumentali, con lo scopo di modificare l'esecuzione del movimento nel caso in cui sussistano danni a livello del sistema nervoso centrale (sistema di controllo del movimento) o dell'apparato osteo-mioarticolare (sistema effettore del movimento). Durante l’esecuzione degli esercizi si possono usare degli ausili che facilitano il movimento o lo rendono più impegnativo, a seconda dello scopo che vogliamo raggiungere (elastici, bastoni, carrucole, tappetini, palloni, cyclette, tapis-roulant, ruota di Lapidari etc.).
Per kinesiterapia passiva si intende la mobilizzazione di un segmento corporeo senza partecipazione da parte del paziente che la subisce; in questo caso la mobilizzazione viene effettuata o dal fisioterapista oppure con l’ausilio di apparecchiature meccaniche adeguatamente programmate in un range di ampiezza prestabilito dall’operatore. Per kinesiterapia attiva-assistita s’intende la mobilizzazione attiva di un segmento corporeo da parte del paziente che mette in pratica le indicazioni del fisioterapista il quale lo assiste coordinando la sequenza dei gesti motori e correggendo eventuali loro imperfezioni secondo procedure finalizzate a portare soggetto affetto da menomazioni a contenere o minimizzare la sua disabilità ed il soggetto disabile a muoversi, camminare, parlare, vestirsi, mangiare, comunicare e relazionarsi efficacemente nel proprio ambiente familiare, scolastico, lavorativo e sociale.
I vantaggi di questa applicazione sono quelli di facilitare gli stimoli, ottenere il rilasciamento e migliorare la risposta muscolare nella stabilizzazione articolare, prevenire il danno funzionale, recuperare la funzione motoria e ottenere un miglioramento del ritorno venoso. Indicazioni: in tutti quei casi ove sia necessario un recupero muscolare, articolare o delle capacità di controllo del movimento.
La ginnastica posturale è una delle terapie più efficaci nel trattamento dei dolori della colonna vertebrale legati ad errate posture del corpo e a tensioni muscolari continue.
In presenza di dolore in una certa regione, l'intervento del fisioterapista è mirato alla ricerca del compenso muscolare ed al riequilibrio della postura del paziente e non ad alleviare direttamente il dolore nella zona in cui questo è avvertito.
Il paziente, sotto l’attenta guida del fisioterapista, impara ad assumere e mantenere posizioni corrette della colonna vertebrale e degli arti superiori ed inferiori. Si ottiene, in tal modo, la riduzione e la scomparsa del dolore, grazie al progressivo rilasciamento della muscolatura del collo e della schiena.
Particolare importanza riveste, nel corso della seduta, l’insegnamento di una corretta respirazione che il paziente apprenderà e ripeterà poi automaticamente. La scomparsa delle tensioni muscolari della colonna e degli arti fa sì che la Ginnastica Posturale sia particolarmente indicata anche nel trattamento dei dimorfismi della colonna in età evolutiva e delle patologie più tipiche dell’età adulta quali lombalgie, protrusioni o ernie discali, artrosi della colonna. Trattandosi di una metodica dolce e non faticosa, fatta di piccoli movimenti in situazione di rilassamento fisico e mentale, può essere effettuata da soggetti di tutte l’età.
Essa è quindi indicata per:
Varie sono le metodiche che il terapista ha a disposizione per il trattamento del paziente, tra queste le maggiormente utilizzate sono la Mezieres e la Souchard, le quali si basano sulla correzione bio-meccanica segmentale, basata sull’allungamento dei muscoli statici in assenza di compensi.
Sono sufficienti circa 10 sedute per avvertire la scomparsa del dolore e riacquistare il benessere fisico.
Questo dispositivo medico permette di utilizzare due tecniche terapeutiche già note nella pratica fisioterapica: la crioterapia e l'ultrasuonoterapia. L’azione complessiva risulta superiore a quella dei singoli agenti portando ad un incremento degli effetti terapeutici e biologici degli ultrasuoni ma permettendo, allo stesso tempo, di evitare quelle possibili complicanze che deriverebbero dagli effetti termici degli ultrasuoni. E’ particolarmente indicato nel settore sportivo perché permette di trattare, in un'atleta infortunato, sia un trauma recente, sia uno stato infiammatorio acuto e sub acuto; ha essenzialmente dunque un’azione analgesica e antiinfiammatoria.
Gli effetti sono: meccanici, dovuti alla stimolazione meccanica che le cellule connettivali e muscolari subiscono e che portano ad un aumento nella produzione di fibre collagene e proteoglicani; termici, caratterizzati da un aumento della circolazione a livello superficiale e da una corrispondente diminuzione della stessa a livello muscolare; biologici, determinati dalla differenza di temperatura tra lo strato superficiale e quello muscolare più profondo che comporta un aumento del metabolismo.
Controindicazioni al trattamento sono rappresentate da grave osteoporosi, mezzi di sintesi, pace-maker, tumori, gravidanza, epifisi fertili, tromboflebiti.
Le correnti diadinamiche sono correnti unidirezionali ed emisinusoidali a bassa frequenza. Si tratta di una elettroterapia antalgica così come la Tens con la quale condivide l’azione sulle fibre nervose sensitive, allo scopo di innalzare la soglia del dolore e favorire la liberazione di endorfine. Vengono regolate in base alle sensazioni del paziente che segnala la soglia di percezione dello stimolo e della soglia del dolore e non si superano i 10 minuti di seduta.
Sono indicate per i casi di tendinite, per i postumi dolorosi di traumi articolari, per artropatie acute e croniche e per algie muscolari.Sono controindicate per le donne in gravidanza, i portatori di pace-maker ed i pazienti cardiopatici gravi.
La stimolazione elettrica di muscoli normo o denervati viene abitualmente utilizzata con lo scopo di ottenere un'azione di eccitazione sulle fibre muscolari atrofiche o denervate, migliorandone la funzione.
Le indicazioni comprendono condizioni di ipotrofia da non uso, tonolisi, necessità di potenziamento muscolare in fase atletica.
Le controindicazioni sono rappresentate dalla presenza di stimolatori cardiaci, aritmie cardiache, stati di particolare sensibilità-irritabilità cutanea. Molto efficace soprattutto nelle prime fasi della riabilitazione, associata a esercizi attivi di potenziamento muscolare.
Per ionoforesi si intende l’introduzione di un farmaco nell’organismo attraverso l'epidermide (somministrazione per via transcutanea), utilizzando una corrente continua (corrente galvanica), prodotta da un apposito generatore. I vantaggi di questa via di somministrazione sono essenzialmente di evitare la somministrazione per via sistemica (orale, intramuscolare, endovenosa) e di Applicare il farmaco direttamente nella sede corporea interessata dalla patologia.
Viene abitualmente utilizzata a scopo antiedemigeno, antinfiammatorio e antalgico. Le indicazioni (diverse in relazione al tipo di farmaco utilizzato) comprendono: sindromi dolorose acute o croniche comparse a seguito di affezioni post-traumatiche e post-operatorie, radicolopatie e/o neuropatie, malattie reumatiche e/o dell’apparato osteo-artro-muscolare, tendiniti, fibromialgie, algodistrofie. Le controindicazioni sono rappresentate dalla presenza di dermatiti ed abrasioni, stati di alterata sensibilità cutanea, stati di fragilità capillare, malattie della coagulazione del sangue, gravi aritmie, gravidanza, presenza di stimolatori cardiaci, defibrillatori o altri dispositivi elettronici di supporto a funzioni vitali nel punto focale, dalla presenza di mezzi metallici intratissutali nella zona sottoposta al trattamento.
"L.A.S.E.R." è l’acronimo di "Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation" cioè "amplificazione della luce, mediante l’emissione stimolata di radiazioni".
La laserterapia sfrutta a scopo terapeutico gli effetti biologici prodotti dalla luce laser; viene abitualmente utilizzata con lo scopo di ottenere un effetto antiedemigeno, antalgico, antiflogistico, ed ha inoltre effetto di stimolazione nei processi di rigenerazione tissutale. Questa terapia trova indicazione nelle affezioni osteoarticolari acute, nelle artropatie degenerative, nelle nevralgie, nelle radicolopatie e/o neuropatie, malattie reumatiche, tendiniti, fibromialgie, algodistrofie, edemi post-traumatici.
Il numero di sedute è variabile, secondo indicazioni mediche, da sedute giornaliere per processi acuti, a trisettimanali per processi cronici. Nelle prime sedute si può riscontrare un’accentuazione della sintomatologia dolorosa, mentre nelle successive si assiste ad un sensibile miglioramento.
Le controindicazioni sono rappresentate dalla presenza di stati di alterata sensibilità cutanea, gravidanza, neoplasie, epilessia, stati infettivi generali. Sia il paziente che l’operatore devono proteggere la retina con idonei occhiali.
È una terapia che, grazie ad apparecchiature generanti campi magnetici a bassa intensità e a frequenza variabile, agisce a livello delle cellule migliorandone le funzioni Viene abitualmente utilizzata con lo scopo di indurre effetti facilitanti un’azione antalgica, antiedemigena e di stimolazione delle proprietà riparative cellulari. È particolarmente indicata ne trattamento di osteoporosi, fratture recenti, ritardi di consolidazione dell’osso, come anche nelle patologie infiammatorie (artrosi, neuropatie, flebiti, tendiniti) e reumatiche, negli edemi post traumatici, nell’herpes zoster e nella riparazione delle ulcere di ogni tipo.
Le controindicazioni assolute sono rappresentate dalla presenza di stimolatori cardiaci, defibrillatori o altri dispositivi elettronici di supporto a funzioni vitali (interazione dei rispettivi campi elettromagnetici), dalla presenza di uno stato di gravidanza, neoplasie.
Consiste in una terapia che utilizza l’azione di onde acustiche in grado di generare una forza meccanica diretta con una duplice azione: stimola i processi di riparazione dei tessuti ossei e crea un benefico effetto antinfiammatorio e antidolorifico.
I vantaggi di questa applicazione sono legati alla possibilità di concentrare l’energia in zone limitate senza dispersioni apprezzabili e questo permette un incremento del microcircolo, un miglioramento del drenaggio linfatico, una riduzione dei fenomeni di flogosi, una riduzione dell'edema, un aumento della soglia dolorifica.
I possibili inconvenienti sono rappresentati da un'accentuazione temporanea della sintomatologia dolorosa nel punto focale, dalla comparsa di aree di arrossamento cutaneo con aumento della temperatura locale. Le controindicazioni sono rappresentate dalla presenza di infezioni acute dei tessuti molli e delle ossa, epifisiolisi, malattie della coagulazione del sangue, gravidanza, stimolatori cardiaci, defibrillatori, tessuto polmonare, grandi tronchi nervosi nel punto focale.
È particolarmente consigliata nei pazienti con patologie a carico dei tessuti molli, ovvero per infiammazioni tendinee e muscolari. Si applica però anche in traumatologia nei casi di ritardo di consolidamento delle fratture.
I raggi infrarossi sono radiazioni luminose non visibili, comprese nella banda di onde elettromagnetiche fra 760 A e 500.000 A. La proprietà biologica principale è l'effetto termico diretto sui tessuti superficiali, e viene abitualmente utilizzata con lo scopo di aumentare l’irrorazione sanguigna e incrementare il metabolismo tessutale. Gli effetti terapeutici sono rappresentati essenzialmente dal rilasciamento muscolare, dalla risoluzione di condizioni infiammatorie, (aumento del flusso ematico, stimolazione della produzione di leucociti ed anticorpi, eliminazione dei sottoprodotti metabolici), dalla riduzione del dolore e degli spasmi muscolari.
Le controindicazioni i sono rappresentate dalla presenza di stati neoplastici, stati infiammatori acuti, da soggetti con particolare fotosensibilità (che assumano antibiotici, sulfamidici e barbiturici) dalla presenza di emartri o idrarti.
La Tecarterapia (Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo), è una tecnica che stimola energia dall'interno dei tessuti biologici, attivando i naturali processi riparativi e antiinfiammatori. Un elettrodo è collegato a un generatore (con frequenza di 0,5 Mhz), mentre il secondo conduttore è rappresentato dal tessuto biologico. Nella zona sottoposta a terapia si otterrà un flusso di cariche con attivazione metabolica ed un effetto termico endogeno (cioè che nasce dall'interno). Il vantaggio della Tecarterapia rispetto ad altre terapie energetiche è rappresentato dal fatto che, poiché l'energia proviene dall'interno, è possibile interessare anche strati profondi, non trattabili con trasferimenti esterni di energia. Problematiche quali infiammazioni, lesioni muscolari di lieve entità, contratture, deficit circolatori o linfedemi possono essere trattate con notevoli benefici per il paziente, già a partire dalla prima seduta.
Controindicazioni: non vi sono effetti collaterali (ciò consente di applicarla in tempi molto ravvicinati al trauma, ripetendola eventualmente più volte al giorno) e può essere associata senza problemi ad altre terapie, come la terapia manuale.
La parola TENS deriva dalla sigla inglese "Transcutaneous electrical nerve stimulator", ossia "Elettrostimolazione nervosa transcutanea", e viene attuata con una corrente rettangolare a bassa frequenza.
E’ una terapia antidolorifica che si effettua mediante la stimolazione, con appositi elettrodi, delle fibre sensoriali situate sotto la pelle. Gli impulsi nervosi così indotti raggiungono il midollo spinale bloccando il dolore al livello della zona stimolata.
Trova applicazione nelle sindromi dolorose acute o croniche post-operatorie, nel dolore post-traumatico osseo, articolare, muscolare o tendineo, nei dolori da nevrite post-herpetica, lesioni radicolari, malattie reumatiche e/o dell’apparato osteo-artro-muscolare, tendiniti, fibromialgie, algodistrofie.
Le controindicazioni sono rappresentate dalla presenza di stati di alterata sensibilità cutanea, gravidanza, presenza di stimolatori cardiaci, defibrillatori, gravi aritmie cardiache.
L’Ultrasuonoterapia è l’applicazione a scopo terapeutico di onde meccaniche sonore di frequenza superiore a quella più elevata percepibile dall'orecchio umano (16-20000 Hertz). In terapia vengono utilizzate frequenze comprese tra 0,8 e 3 Mhz.
L’ultrasuonoterapia viene abitualmente utilizzata con lo scopo di ottenere effetti termici, meccanici (indotti da vibrazione), analgesici, miorilassanti, vasodilatatori (capaci di aumentare l’irrorazione sanguigna), di micromassaggio delle fibre del tessuto connettivo. L’effetto benefico deriva da variazioni della temperatura, da effetti emodinamici e neuromuscolari i cui vantaggi sono rappresentati dalla risoluzione di condizioni infiammatorie, dalla riduzione della componente algica e degli spasmi muscolari (analgesia, rilassamento con riduzione della contrattura muscolare, aumento dell'estensibilità dei tessuti molli).
Le indicazioni comprendono: algie di spalla (s. da impingement, periartrite scapolo omerale calcifica ecc..), lombalgia, tendiniti e tendinopatie (epicondiliti, achillodinie ecc..), borsiti (ischiatica, gr. Trocantere, poplitea, prepatellare, retrocalcaneare), mialgie, artrosi, fibromialgie, algodistrofie, edemi post-traumatici, stati di contrattura muscolare antalgica, m. Di Dupuytren, sclerodermia, ritardi di cicatrizzazione.
Le controindicazioni sono rappresentate dalla presenza di stimolatori cardiaci, defibrillatori o altri dispositivi elettronici di supporto a funzioni vitali (interazione dei rispettivi campi elettromagnetici), da possibile lesioni delle cartilagini di coniugazione in soggetti in accrescimento, patologie neoplastiche, gravidanza, grave osteoporosi, lesioni flogistiche acute, emartri, stati di alterata sensibilità con turbe della percezione termica, mezzi di sintesi.