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Ecografia Ostetrica

La Sezione di Ostetricia e Diagnosi Prenatale offre ai futuri genitori e al nascituro la possibilità di un’assistenza completa durante i nove mesi di gestazione sia in caso di gravidanza fisiologica che in caso di gravidanza patologica legata alla presenza di patologie quali l’ipertensione, il diabete, alterazioni trombofiliche, difetti dell’accrescimento fetale grazie ad un approccio multidisciplinare attraverso il counselling con figure professionali specifiche. 

Nei Centri U.S.I. viene, inoltre, garantita la possibilità diagnostica di patologie malformative cromosomiche e/o genetiche grazie al servizio dedicato di diagnostica prenatale gestito da personale esperto e specializzato nella gestione di specifiche problematiche fetali.
 
Cosa è l'Ecografia Ostetrica?
L’Ecografia Ostetrica è un esame diagnostico non invasivo che, attraverso una sonda poggiata sull’addome della mamma o, in alcuni casi, per via transvaginale, consente di visualizzare sul monitor dell’ecografo il feto contenuto nell’utero materno.
 
Quante ecografie ostetriche vengono effettuate durante la gravidanza?
Di norma durante una gravidanza normale vengono effettuate tre ecografie ostetriche:

  • Una nel primo trimestre tra la 11° e la 13° settimana di gravidanza;
  • Una nel secondo trimestre tra la 19° e la 22° settimana di gravidanza;
  • Una nel terzo trimestre tra la 30° e la 34° settimana di gravidanza.
Il numero delle ecografie in gravidanza può, comunque, variare a discrezione del medico ginecologo. 

Durante la prima ecografia ostetrica si andrà a valutare la camera gestazionale e la sua corretta collocazione all’interno dell’utero, il posizionamento della placenta e sarà, inoltre, possibile stabilire se si tratti o meno di gravidanza gemellare, visualizzando il numero di feti, l’attività del cuore del feto e i movimenti del feto stesso. La prima ecografia ostetrica è di fondamentale importante anche perdeterminare il periodo esatto della gravidanza, in particolare nelle donne che non hanno cicli mestruali regolari o non ricordano con esattezza la data dell’ultima mestruazione. 

La seconda ecografia ostetrica, quella tra la 19° e la 22° settimana di gravidanza, viene definita ecografia “morfologica”. Durante questa ecografia viene valutata l’anatomia fetale (sistema nervoso centrale, apparato uropoietico, cardiovascolare, gastro-enterico e scheletrico) e vengono eseguite varie misurazioni riguardanti la testa, l’addome e gli arti inferiori e superiori. Le misurazioni ottenute vengono confrontate con quelle delle varie curve di riferimento per valutare la corretta crescita fetale. In questa ecografia vengono, inoltre, valutate la quantità di liquido amniotico ed il posizionamento della placenta.
La morfologica riveste grande importanza tra le ecografie in gravidanza, perché grazie ad essa è possibile individuare dal 30% al 70% di tutte le possibili malformazioni. Ovviamente il buon risultato di una ecografia morfologica dipende dalla posizione del feto e dall’ecogenicità dei tessuti materni (il sovrappeso o l’obesità e/o l’utilizzo di creme antismagliature o di olio di mandorla possono “peggiorare” l’immagina ecografica e inficiare la qualità dell’esame). 
La terza ecografia ostetrica, detta di “accrescimento”, serve per verificare la crescita e il peso del feto mediante l’acquisizione delle dimensioni della testa, dell’addome e degli arti inferiori e superiori. Tali valori vengono poi confrontati con le curve di accrescimento relative all’epoca di amenorrea. Liquido amniotico e placenta vengono valutati anche durante questa ecografia.
 
Quando sono necessarie altre ecografie ostetriche?
Nel caso in cui, durante le ecografie ostetriche di base, vengano evidenziate patologie del feto o dei suoi annessi (placenta e liquido amniotico) o dell’utero, il medico ginecologo può richiedere la programmazione di altre ecografie ostetriche con lo scopo di monitorare l’andamento e l’evoluzione della gravidanza.
 
Ci sono fattori che limitano la riuscita di una ecografia ostetrica?
Oltre alla posizione del feto l’ecografia ostetrica può essere influenzata anche dallo stato di forma della donna che vi si sottopone. Ad esempio il sovrappeso o l’obesità e/o l’utilizzo di creme antismagliature o di olio di mandorla rappresentano un fattore limitante per la buona riuscita dell’esame ecografico, perché la presenza di grasso in eccesso riduce la sensibilità dell’indagine diagnostica.
 
Come si svolge un'ecografia ostetrica?
Durante l’ecografia ostetrica alla paziente, sdraiata sulla schiena, viene applicata una piccola quantità di gel sull’addome. Il medico ginecologo appoggia e muove sull’addome della paziente la sonda collegata all’ecografo in maniera tale da riprodurre sul monitor, visibile anche alla paziente stessa, il feto. 
Generalmente, l’ecografia ostetrica, come le altre ecografie, per consentire l’ottimale visualizzazione delle immagini sul monitor, viene effettuata in un ambiente con luce bassa. 
In alcuni casi, in epoca precoce di gravidanza o per valutare determinate strutture materne o fetali, è necessario procedere all’ecografia transvaginale. Durante questo tipo di ecografia, che non presenta alcun rischio né per la madre né per il feto, la paziente assumerà la classica posizione "ginecologica" (sdraiata con le gambe divaricate e i piedi o le cosce posizionate sulle staffe del lettino) e il medico ginecologo introdurrà la sonda, precedentemente coperta con appositi dispositivi e con una modica quantità di gel, all’interno del canale vaginale della paziente.
 
Quali sono i tempi di attesa per poter eseguire una ecografia ostetrica?
I tempi di attesa per effettuare una Ecografia Ostetrica vanno da un minimo di uno ad un massimo di cinque giorni lavorativi!
 
Quali sono i tempi per la consegna dei referti?
Di norma per l’ecografia ostetrica il referto è consegnato al termine della prestazione. Eventuali variazioni nei tempi di consegna sono comunicati in ogni caso al paziente dal responsabile della prestazione o dalla segreteria di accettazione.



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