01/10/2024
La pelle è l’organo più esteso del corpo umano e svolge numerose funzioni, tra cui la protezione dai fattori esterni/ambientali, la termoregolazione, funzioni sensoriali e metaboliche.
E’ fondamentale prendersene cura fin dall’età pediatrica, attraverso ad esempio l’applicazione di creme con elevato fattore di protezione solare, l’utilizzo di prodotti non aggressivi per la detersione del corpo e una corretta idratazione. Uno degli aspetti più importanti legati alla tutela della salute della pelle è la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori cutanei attraverso il monitoraggio dei nevi, comunemente chiamati nei.
In quale modo si possono controllare i nevi?
Il primo passo per esaminarli è la mappatura dei nevi che consiste in un’analisi di tutte le lesioni pigmentate e non pigmentate presenti sul corpo attraverso l’utilizzo di uno strumento che le ingrandisce, il dermatoscopio manuale. Con questo strumento, il dermatologo valuta la struttura e le caratteristiche di ogni lesione (nevi, macchie, cheratosi etc…), stabilendone quindi la natura (benigna/maligna). Qualora nel corso della visita si identifichino nevi atipici o lesioni sospette, si passa ad un esame di approfondimento che è l’epiluminescenza.
In cosa consiste l’epiluminescenza?
L’epiluminescenza o videodermatoscopia computerizzata è un esame indolore e non invasivo che consiste nel poggiare una telecamera HD su ogni nevo o lesione sospetta; ciò consente di vedere proiettata su un monitor l’immagine molto ingrandita della lesione indagata e di apprezzare nel dettaglio tutte le sue caratteristiche non visibili ad occhio nudo. L’immagine della lesione viene poi acquisita, memorizzata e archiviata nella cartella clinica di ogni paziente, consentendo anche una valutazione obiettiva delle modificazioni nel tempo. Con questo esame è quindi possibile fare diagnosi precoce e accurata dei tumori della pelle. Esistono diversi macchinari per svolgere questo esame, i principali sono il Fotofinder e il Vidix.
Che cos’è il melanoma?
Il melanoma è un tumore maligno della cute che può insorgere “de novo”, cioè in aree cutanee prive di nevi, oppure, più raramente, può originare dalla trasformazione di un nevo.
Negli ultimi 30 anni la sua incidenza è notevolmente aumentata, anche nella popolazione giovane adulta (dai 35-40 anni in poi). E’ un tumore molto aggressivo perché può dare metastasi, talvolta anche in tempi molto brevi dalla sua insorgenza. Quando è diagnosticato nelle fasi iniziali, invece, si può guarire con la sola asportazione chirurgica.
Può presentarsi in modo molto variabile, talvolta come una macchia di colore scuro (nera, nero-bluastra, marrone scuro) anche molto piccola (cosiddetti minimelanomi di diametro < 6 mm), altre volte come noduli (melanoma nodulare) o lesioni rosee (forme amelanotiche). Può insorgere sia in aree corporee molto esposte alla luce solare (come ad es. viso, collo, mani, braccia), sia in zone mai esposte al sole, come la pianta dei piedi e le mucose. Nelle fasi iniziali è spesso completamente asintomatico e per questo è fondamentale l’esame dermatologico.
Chi deve fare la mappatura dei nevi?
- Tutte le persone senza particolari fattori di rischio almeno una volta all’anno, preferibilmente a partire dall’età adolescenziale;
- I pazienti, adulti o bambini, che notano la comparsa di nuove lesioni sulla pelle o sospettano modifiche di un nevo preesistente (ingrandimento, cambio di colore, cambio forma etc.);
- Chi ha familiarità per tumori della pelle;
- Coloro che hanno già avuto in passato diagnosi di melanoma o di altri tumori della pelle.
E’ un esame del tutto indolore e non invasivo, non è pericoloso e non richiede alcuna preparazione specifica né controindicazione. E’ preferibile effettuarlo quando la pelle non è abbronzata.
Dott.ssa Sara Grassi
Dermatologa
Jessica Petrangeli
Giornalista
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