06/07/2022
Le bronchiectasie sono definite come un’anomala e irreversibile dilatazione delle vie aeree causata da una perdita della componente elastica e muscolare della loro parete. Tale alterazione può interessare un solo segmento polmonare o essere estesa a più segmenti o lobi.
Si distinguono
tre differenti tipologie di bronchiectasie a seconda della loro forma e caratteristica:
- cilindriche
- varicoidi
- sacciformi
In epoca pre-antibiotica le più frequenti erano quelle sacciformi, come conseguenza di infezioni polmonari severe. Dopo l’introduzione della vaccinazione in età infantile sono, invece, diventate maggiormente frequenti le
bronchiectasie cilindriche, caratterizzate da un’alterazione delle vie aeree meno severa.
Possono essere di natura idiopatica o secondarie ad altre patologie, in particolar modo processi infiammatori, ostruzioni delle vie aeree, anomalie congenite (molto frequenti fibrosi cistica, aspergillosi broncopolmonare allergica, sindrome di Kartagener, meno frequente ma comunque da ricercare il deficit di alfa 1 antitripsina).
Dal punto di vista clinico si caratterizzano per episodi di tosse produttiva con espettorato purulento, febbre, in alcuni casi emoftoe e dispnea. Va sottolineato però che nei periodi di totale detersione delle bronchiectasie questi sintomi possono essere completamente assenti con un esame obiettivo del torace totalmente negativo.
La diagnosi
La diagnosi si basa sulla valutazione funzionale e radiologica del torace.
La spirometria rappresenta il primo esame nel sospetto di bronchiectasie in grado di evidenziare un deficit ventilatorio di natura ostruttiva senza reversibilità bronchiale.
La conferma diagnostica può essere ottenuta solo con la TC del torace che consente di visualizzare la sede e le caratteristiche delle bronchiectasie. A completamento diagnostico si rende, altresì, necessaria la ricerca delle possibili cause della malattia mediante esami ematici mirati o test genetici specifici.
La terapia
La terapia, oltre al trattamento della patologia di base eventualmente identificata, si avvale dell’utilizzo della fisioterapia respiratoria, la quale ha il compito di favorire la detersione delle vie aeree così da ridurre al minimo il rischio di riacutizzazioni.
Durante la fase acuta è necessario impostare una terapia antibiotica il più possibile mirata, cercando quindi di eseguire un esame dell’espettorato prima di iniziare il trattamento. In alcuni casi si può ricorrere all’utilizzo della broncoscopia sia a fini diagnostici (aspirazione di muco per analisi microbiologica) sia a fini terapeutici, con l’instillazione di antibiotici direttamente nella sede interessata. Le forme più severe ed estese possono, inoltre, essere trattate chirurgicamente con l’exeresi chirurgica delle zone maggiormente interessate.
Dott. Alessio Grieco
Medico-Chirurgo
Specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio
USI Doc Tuscolana - Via Tuscolana, 212/f
USI Doc Prati - Via V. Orsini, 18
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