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Ptosi palpebrale

Ptosi palpebrale

06/04/2022

Che cos’è
 
La ptosi palpebrale consiste in un abbassamento completo o parziale delle palpebre superiori o inferiori. La patologia potrebbe essere congenita (dalla nascita) o acquisita (nel corso della vita). 
 
Le palpebre cadenti possono essere determinate da una varietà di condizioni: la causa comune è dovuta all’invecchiamento, dove la correzione è utile per migliorare l’aspetto estetico. Le altre cause acquisite sono, invece, dovute a problemi muscolari (ptosi miogenica), nervosi (ptosi neurogenica), meccanici, traumatici o alla fascia fibrosa che avvolge il muscolo (ptosi aponeurotica).
Nella ptosi palpebrale sono coinvolti il muscolo elevatore della palpebra superiore nonché il complesso neuromuscolare ed il muscolo di Müller.
 
Come si riconosce?
 
Si evidenzia l’abbassamento di una o di entrambe le palpebre, che potrebbe rimanere stabile nel tempo oppure peggiorare o seguire un andamento intermittente.
La ptosi palpebrale può essere lieve o coprire completamente la pupilla, l’iride e altre parti dell’occhio, limitando anche la vista.

In altri casi può essere, invece, un segnale di un disturbo grave che interessa muscoli, nervi, cervello e occhi.
 
Altri sintomi sono:
  • difficoltà di aprire e chiudere gli occhi;
  • lassità della pelle intorno e sopra la palpebra;
  • dolori intorno agli occhi e stanchezza;
  • cambiamento dell’aspetto estetico del viso.
 
La diagnosi si può effettuare esaminando con attenzione le palpebre e l’orbita come anche mediante: 
  • esame del campo visivo (per determinare la gravità della situazione e differenziare il problema estetico da un deficit funzionale importante);
  • visita ortottica;
  • visita oculistica; 
  • visita neurologica;
  • visita estetica.
 
Come si cura?
 
La ptosi palpebrale si può curare mediante:
 
  1. esercizi oculari per rafforzare i muscoli deboli e correggere così il problema;
  2. occhiali speciali “a stampella”;
  3. lenti a contatto sclerali, per sostenere la palpebra;
  4. se si tratta di una malattia sistemica, oculistica, muscolare o neurologica il paziente deve essere indirizzato al medico specialista competente per la corretta gestione del problema;
  5. blefaroplastica chirurgica, di competenza del chirurgo plastico;
  6. trattamenti estetici:
  • Botox, che permette di eseguire il lifting non chirurgico del sopracciglio;
  • Laser frazionato, CO2 oppure ad Erbium, che permettono di rassodare sia la palpebra superiore che quella inferiore;
  • Ossigeno-ozono-terapia, che permette di rassodare il tessuto perioculare;
  • Carbossi-terapia, che consente di migliorare l’aspetto della palpebra superiore ed inferiore;
  • PB serum, che permette di migliorare lo sguardo “pesante”;
  • Filler di acido ialuronico, che consente di migliorare tutto il complesso frontale, zigomatico e perioculare;
  • Fili di trazione e sospensione, che permettono di eseguire un lifting non chirurgico del sopracciglio;
  • Plasma exeresi - Plexr, che consente di migliorare il rilassamento cutaneo e l’eccesso di pelle, correggendo la palpebra superiore ed inferiore.
 
U.S.I. consente ai propri pazienti di usufruire dei sistemi più moderni e sicuri con tecnologie riconosciute per il raggiungimento dei migliori risultati.
 
 
Dott. Stefan Dima
Responsabile Reparto di Medicina Estetica
Master Universitario di 2° livello in “Medicina Estetica e Terapia Estetica”
(Università di Camerino - Università degli Studi di Torino)
Tel. 06/32868.288-32868.1
Cell. 337/738696
e-mail: medestetica@usi.it


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