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L’importanza di uno Screening Ginecologico periodico

03/06/2021

In campo sanitario con il termine “prevenzione” si intende l'insieme delle azioni volte al mantenimento o al miglioramento dello stato di salute, quindi volte ad anticipare l'insorgere di un determinato tipo di patologia o a curarne gli effetti o a limitarne i danni. 
Insieme ad un corretto stile di vita quotidiano, che può comprendere alimentazione sana, attività fisica e riduzione dello stress, la prevenzione ginecologica rimane lo strumento più importante a tutela della salute di ogni donna. È quindi molto importante che ognuno di noi, eseguendo esami semplici e poco invasivi, riduca la possibilità che una determinata malattia si verifichi o, qualora si verificasse, agisca prima possibile per la risoluzione della stessa.
Il semplice controllo ginecologico annuale, con ecografia ginecologica e pap test, è il primo passo della prevenzione ginecologica e della fertilità della donna.


PREVENZIONE PRIMARIA

È la prevenzione più importante a cui mira l’azione del medico: "controllare" il paziente sano affinché mantenga il suo stato di salute. L’invito alla donna è, pertanto, quello ad effettuare il check-up ginecologico annuale con visita, ecografia e pap test anche in assenza di sintomi, per ridurre la possibilità che si sviluppi una determinata patologia.


PREVENZIONE SECONDARIA

È il grado successivo di prevenzione ginecologica in cui andiamo ad agire su una paziente già malata anche se in uno stadio iniziale. Consiste, quindi, nella diagnosi precoce di patologie, anche asintomatiche, allo stadio iniziale, in modo da ottenerne la guarigione o limitarne la progressione.
 

ESAMI PREVENTIVI

Visita ginecologica.

Comprende anamnesi e visita interna bimanuale della paziente. Permette di prevenire molti disturbi legati alla sfera ginecologica. Tramite la visita è, infatti, possibile visualizzare la conformazione dei genitali interni ed esterni e loro eventuali anomalie morfologiche o funzionali.


Ecografia pelvica transvaginale.

È un esame semplice, usato per diagnosi e prevenzione, non doloroso e poco invasivo, che permette, mediante una sonda ecografica che viene posta in vagina di pazienti che abbiano già avuto il primo rapporto sessuale, di visualizzare gli organi pelvici interni e quindi vescica, utero e ovaie, individuando eventuali anomalie o patologie. Il risultato viene consegnato alla paziente contestualmente alla visita. E’ consigliabile alle donne di tutte le età, compresa la menopausa.

Inoltre, mediante la metodologia ecografica endovaginale con tecnica 3D-4D, è possibile studiare con maggiore accuratezza la morfologia dell’utero, avendo quindi la possibilità di inviduare malformazioni uterine congenite quali utero setto, utero subesetto o arcuato.
Sempre con la metodologia ecografica endovaginale 3D-4D è possibile altresì valutare la morfologia di neoformazioni cistiche ovariche nonchè di neoformazioni uterine (polipi e miomi) con il vantaggio di indirizzare la paziente, qualora ve ne fosse la necessità, verso l’intervento chirurgico più appropriato.
L’applicazione del color-doppler o del color-power-doppler permette, infine, di valutare la vascolarizzazione delle neoformazioni uterine o ovariche con il preciso scopo di individuarne la natura benigna o maligna.


Pap test o test di Papanicolaou.

È il principale test di screening per il tumore della cervice uterina. Si effettua, con minimo fastidio durante la visita, prelevando cellule della cervice uterina esterna ed interna ed andandole poi a fissare su un vetrino. Serve per indagare eventuali alterazioni delle cellule del collo uterino. Il risultato viene consegnato alla paziente in circa 2 settimane. Attualmente il metodo più utilizzato è il Thin Prep mediante il quale è possibile separare più accuratamente le cellule raccolte con una particolare spatolina e che consente di ottenere una diagnosi sempre più affidabile.


HPV test.

Si effettua a completamento diagnostico dopo un pap test alterato o come test di screening di secondo livello in pazienti a rischio. Si effettua prelevando, tramite un tampone, cellule della cervice uterina, sulle quali viene poi ricercata la presenza del DNA del Papillomavirus.


Tamponi vaginali e cervicali.

Sono test specifici per individuare la presenza-assenza di patogeni (batteri o miceti) all’interno della vagina o del collo dell’utero. Si effettua tramite un piccolo tampone che viene inserito in modo totalmente indolore in vagina o nella cervice uterina tramite uno speculum. Il risultato viene fornito con tempistiche diverse a seconda del test, in ogni caso non oltre i 10 giorni.


Ecografia mammaria,  Mammografia e Tomosintesi mammaria.

Si consiglia di effettuare la mammografia alle donne over 40, completando l’indagine diagnostica con un’ecografia bilaterale al seno.
Mammografie regolari e di controllo possono essere effettuate da quelle pazienti over 35 che sono reputate soggetti a rischio tumore per una ereditarietà genetica. Al di sotto della soglia dei 35 anni, a meno che non sia il radiologo a chiederlo espressamente, si tende invece a preferire l’ecografia come strumento diagnostico.

La mammografia, in ogni caso, resta allo stato attuale l’esame diagnostico più accurato per la prevenzione del cancro al seno.
Grazie all’utilizzo di tecnologia di ultima generazione la tomosintesi permette, invece, uno studio stratigrafico della mammella, con un risultato diagnostico indubbiamente più efficace rispetto alla mammografia convenzionale. Se la mammografia evidenzia un quadro sospetto, che il clinico ritiene meritevole di approfondimento, nella stessa seduta viene eseguita anche  la tomosintesi: un’ulteriore indagine che permette di accertare tumori al seno, anche in fase precocissima.
La tomosintesi si esegue con un’apparecchiatura radiografica di ultima generazione, che permette una estrema accuratezza diagnostica nello scoprire e localizzare le lesioni mammarie, consentendo di evidenziare anche quelle che possono sfuggire alla mammografia tradizionale, grazie alla combinazione di immagini acquisite. La ricostruzione stratificata, ottenibile con la tomosintesi, riduce od elimina del tutto i problemi causati dalla sovrapposizione dei tessuti che si possono avere in una mammografia, offrendo così una migliore capacità diagnostica.

In conclusione sarebbe opportuno eseguire una visita ginecologica completa, comprendente pap test, ecografia pelvica endovaginale ed ecografia mammaria, almeno una volta all’anno, a partire dal momento in cui si iniziano ad avere i primi rapporti sessuali fino anche alla menopausa avanzata. E ciò non soltanto per avere la possibilità di individuare tempestivamente patologie importanti ma anche per intervenire efficacemente con terapie che possano aiutare, tanto nell’età fertile che nel climaterio, a superare condizioni particolari, migliorando così la propria qualità di vita.


Dott. Paolo D’Alessio
Specialista in Ginecologia e Ostetricia
Consulente in Ecografia Ginecologica e Ostetrica
Consulente in Medicina Fetale
 
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