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Test antigenici rapidi con metodo qualitativo e semiquantitativo: pregi e difetti.

17/12/2020

La ricerca dell'antigene virale per il coronavirus, eseguita su tampone naso-faringeo (test rapido), consente di ottenere una risposta veloce in grado di dare informazioni sull'effettiva presenza del virus nell'individuo. 
 
Nell'ambito dei test rapidi ci sono due diverse metodologie di esecuzione: 
  • un metodo qualitativo (immunocromatografico), che indica semplicemente la positività o negatività del campione, dove il dato viene ottenuto in base all'interpretazione di un operatore senza l’utilizzo di alcuna strumentazione; 
  • un metodo semiquantitativo (immunocromatografico a fluorescenza - FIA), dove l'esito dell'esame viene espresso con un valore numerico derivante dall'utilizzo di uno strumento di laboratorio dedicato, che quantifica il risultato.
 
I test qualitativi sono pensati per essere utilizzati al di fuori dei laboratori di analisi (farmacie, studi medici, aeroporti, stazioni ferroviarie, etc.), quando la rapidità della risposta è più importante dell’affidabilità del risultato.
 
I principali limiti dei test qualitativi sono i seguenti:
  • in caso di positività del test antigenico si deve obbligatoriamente eseguire un tampone molecolare di conferma;
  • non essendo la lettura del test standardizzata ma dipendendo anche dall’interpretazione ed esperienza dell'operatore, ciò può dar luogo ad un aumento di risultati falsamente negativi;
  • anche in presenza di carica virale bassa, inoltre, questo tipo di test può risultare falsamente negativo.
 
Nei centri U.S.I. viene utilizzato il metodo semiquantitativo, con lettura in fluorescenza misurata con un indice denominato COI, mediante l’utilizzo di una metodica testata e validata dall'IRCCS Ospedale Spallanzani che, per risultati superiori a 10, non necessita di tampone molecolare di conferma.
Infatti secondo i risultati di uno studio del suddetto IRCCS Ospedale Spallanzani, effettuato comparando i risultati dei test antigenici eseguiti con metodo semiquantitativo con quelli dei tamponi molecolari, per valori di COI da 1 a 3 la percentuale di falsi positivi è del 65,8% ; per valori da 3 a 10 scende al 18,4% mentre per valori superiori a 10 questa percentuale arriva all’1,8% e infine per valori superiori a 20 la percentuale diventa addirittura 0.
 
In sintesi i tamponi eseguiti con metodo semiquantitativo con valori di COI superiori a 10 non necessitano di tampone molecolare di conferma
Per verificare il corretto funzionamento del sistema si eseguono, inoltre, controlli di qualità giornalieri. Tutto ciò fa sì che i test semiquantitativi risultino ad oggi un valido strumento per lo screening dell’infezione da Covid 19.

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