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Prostata: Risonanza Magnetica Multiparametrica e Biopsia Fusion.

28/01/2019

La Risonanza Magnetica Multiparametrica (RM mp), che sfrutta il principio delle radiofrequenze, costituisce la migliore metodica di tipo radiologico sia nel tratteggiare l’anatomia della prostata e dei tessuti limitrofi sia nell’individuare lesioni neoplastiche prostatiche. Viene considerata una procedura non invasiva. L’esame RM della prostata assume la definizione di “multi-parametrico” poiché prevede l’analisi di molteplici parametri relativi alla prostata. Dettagliando:
  • valutazione morfologica;
  • valutazione funzionale;
  • valutazione metabolica; 
  • aumentata capacità di identificare lesioni tumorali.
Risonanza Magnetica Multiparametrica della prostata, come si esegue.
La RM multiparametrica prevede l’uso di apparecchiature di ultima generazione ad alto campo nonché una particolare dotazione a livello di hardware e software, con l’intento di ottenere il miglior dettaglio auspicabile. 
 
RM Multiparametrica della prostata, quando si esegue.
Questa procedura non invasiva può essere applicata nello studio di pazienti con PSA alterato (PSA, l’Antigene Prostatico Specifico, è la proteina quantificabile nel sangue prodotta unicamente dalla prostata) e per individuare quali sono i casi da sottoporre a biopsia, eludendo procedure invasive non consigliate. Al contempo, può essere usata sia nella rivalutazione di pazienti con PSA alterato e precedenti biopsie negative sia per identificare l’eventuale presenza di recidive nel caso di rialzamento del PSA in seguito a trattamento di tipo chirurgico, radiante oppure farmacologico.
 
L’applicazione di questa procedura, poi, rientra nell’ambito della valutazione dell’estensione delle neoplasie – così da determinare la tipologia di trattamento più consono – nonché nell’accertamento di pazienti che sono portatori di neoplasie prostatiche scarsamente aggressive e che decidono di virare, in alternativa al trattamento, verso un percorso di “controllo attivo”.
 

Biopsia prostatica Fusion.

Tecnologia altamente innovativa, nella Biopsia prostatica in fusione di immagini (anche definita Biopsia Fusion) la possibilità di fusione delle immagini si esplicita grazie alla messa a punto di apparecchi ecografici di ultima generazione, in cui è possibile “caricare” e integrare quanto riscontrato dalla RM mp alla prostata.
 
Per l’esecuzione della Biopsia prostatica con metodo fusion (biopsia fusion prostata) è sufficiente che il paziente abbia eseguito, in precedenza, la risonanza magnetica ed abbia con sé il supporto informatico contenente le immagini. 
 
La Biopsia fusion della prostata si sviluppa, nello specifico, attraverso queste fasi:
  • Le immagini della risonanza si visualizzano sul monitor dell’ecografo e si identificano le zone sospette segnalate;
  • Viene introdotta la sonda ecografica prostatica transrettale;
  • Viene avviata la procedura software di fusione delle immagini ecografiche con quelle della risonanza magnetica;
Si procede all’esecuzione dell’anestesia locale e successivamente a quella dei prelievi bioptici. Se la fusione spaziale è avvenuta in modo preciso, i prelievi bioptici risulteranno perfettamente centrati all’interno delle zone sospette identificate dalla RM mp. Questo trasforma la biopsia prostatica in una tecnica bioptica precisa e mirata.
 
Tumore alla prostata, l’efficacia diagnostica della biopsia fusion.
I risultati ottenuti in termini di accuratezza diagnostica sono così elevati che alcuni nuovi protocolli di biopsia prostatica prevedono di eseguire i prelievi solo nelle aree sospette individuate dalla RM multipanoramica. Ciò comporta una netta riduzione del numero di biopsie inutili (con indiscutibili benefici per i pazienti).
 
Confrontando i risultati della biopsia eco-guidata con quelli della tecnica fusion si osserva un netto calo di casi falsi-negativi (biopsie risultate negative in pazienti affetti da cancro prostatico): si passa, infatti, dal 30% a un valore inferiore al 10%.
 
Complicanze della biopsia prostatica con tecnica di fusione.
Le complicanze di questa metodica sono le stesse della biopsia prostatica tradizionale, ma la loro incidenza si manifesta più bassa. Questo deriva dal fatto che il numero di prelievi bioptici risulta inferiore. 





 
 
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