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Pedana stabilometrica

Che cos'è la Pedana stabilometrica?

Il Test stabilometrico statico e dinamico e la rieducazione motoria con pedana stabilometrica permette di poter individuare, valutare e trattare le manifestazioni algico-disfunzionali della postura avvalendosi di metodiche diagnostiche strumentali.

Si esegue con uno strumento tecnologicamente all’avanguardia che consiste in una pedana basculante (con gradi di oscillazioni diversi) collegata ad un computer che consente di compiere determinati movimenti finalizzati al recupero della propriocettività. Il paziente è attivo e può muoversi in posizione ortostatica o seduto (a seconda della patologia e dei tempi di recupero) e tramite lo schermo del computer riesce ad impostare il suo esercizio seguendo determinati schemi o percorsi visivi. L’esercizio propriocettivo consiste nel creare una situazione di instabilità al fine di valutare i segnali propriocettivi provenienti dalla periferia del corpo, in particolar modo dal rachide e dagli arti inferiori.

I vantaggi di questa applicazione sono quelli di permettere un'analisi propriocettiva raffinata del paziente rilevando informazioni sulle sue condizioni generali di equilibrio, di migliorare la risposta muscolare nella stabilizzazione articolare, di recuperare la funzione e le capacità motorie in regressione o da non uso prevenendo o ritardando l'insorgenza di danni funzionali.
I risultati sono confrontabili ed eseguibili in qualunque momento e permettono di effettuare succcesive valutazioni nei controlli, durante le terapie e nei follow-up.

Le indicazioni comprendono le principali patologie neurologiche ed ortopediche condizionanti alterazioni dello schema posturale e della capacità di mantenere l'equilibrio, le fasi post-operatorie degli interventi di protesizzazione articolare, di osteosintesi e di ricostruzione chirurgica di strutture muscolo-teno-fasciali.

Le controindicazioni sono rappresentate da lesioni traumatiche acute dello scheletro e dell'apparato muscolare e/o capsulo-legamentoso che controindichino il carico diretto, da stati di particolare labilità pressoria o dalla presenza di trombosi venose in atto.